martedì 30 aprile 2013

Vari tipi di videoclip

Esistono vari tipi di videoclip:
Video storie: I video più frequenti sono quelli narrativi, cioè che raccontano una storia, non necessariamente quella esposta dal testo della canzone. Nella maggioranza dei casi, in questi videoclip è coinvolto il cantante(o il gruppo), a volte come attore della vicenda narrata, altre volte come moderno cantastorie che commenta da"esterno" le immagini; più raramente il cantante non appare affatto lasciando spazio ad attori professionisti.
Michael Jackson:









Video concerti: Altro caso molto frequente è quello di video che ci mostrano il cantante in concerto o in sala di registrazione: la situazione illustrata apparentemente è realistica, ma anche qui si tratta di abili ricostruzioni e montaggi, tesi a presentarci il protagonista sempre eccezionale e sicuro di sé.
Tina Turner: 












Lo Swing

Il jazz trasmette vitalità ed energia soprattutto grazie al suo particolare andamento ritmico:lo swing. Non vi è musicista che non ritenga lo swing un elemento fondamentale e l'abilità nello "swingare" una dote irrinunciabile per lo strumentista jazz, che si assimila per consuetudine, come la particolare cadenza di una lingua straniera. L'effetto swing è determinato dalla tensione che si genera tra la base ritmica regolare che scandisce le pulsazioni, e la melodia che suona off beat (fuori dal battito).
Chet Baker:








martedì 23 aprile 2013

Il suono del jazz

L'improvvisazione sul giro armonico: Nel jazz moderno il solista costruisce i propri assoli con maggiore libertà abbandonando la melodia iniziale per improvvisare avendo come riferimento il giro armonico.
Dizzy Gillespie:








Il suono e il fraseggio: Ciò che colpisce è il suono diverso sia dalla musica pop, sia dalla musica colta. Esso è in gran parte determinato dalla scelta degli strumenti. Nelle orchestre jazz si ascoltano i fiati e la batteria: strumenti chiassosi fatti per spazi aperti che i musicisti hanno saputo rendere duttili, fino a trasformarli nei protagonisti della loro musica. Ma più degli strumenti in sé è il modo di suonarli che determina il sound jazzistico. A differenza di quanto accade nella musica colta, la produzione del suono tende all'espressività. Ogni musicista mette in mostra una ricerca timbrica tutta particolare per giungere a una personale " voce strumentale ", che diventa il tratto distintivo di ogni solista assieme al fraseggio, cioè al particolare modo di concatenare le frasi durante l'assolo.

Il suono del Jazz

Jazz: Fin dalle origini il jazz si è presentato come un modo del tutto nuovo di far musica, con caratteri propri che sono diventati un vero marchio stilistico ben riconoscibile.
Billie Holiday:








Il Tema: Quando la voce lascia spazio agli strumenti questi si lanciano nei loro assoli e il tema diviene spunto e occasione per proporre l'improvvisazione di vari musicisti. Nella versione pop il tema è l'elemento centrale attorno al quale ruota tutta l'esecuzione, mentre in quella jazzistica viene lasciata ampia libertà ai singoli elementi della band che possono così lanciarsi in continue invenzioni. Infatti nel jazz l'improvvisazione è così importante da costituire il motivo di maggior interesse del brano ed è quindi a essa che va dedicata la maggiore attenzione all'ascolto. In campo jazzistico ha poca importanza l'autore del brano che viene suonato,  mentre i veri protagonisti sono i solisti che si distinguono per una abilità strumentale assolutamente straordinaria.
John Coltrane:











L'improvvisazione: Improvvisare il proprio assolo non vuol dire suonare la prima cosa che passa per la testa: la creatività si deve muovere all'interno di regole ben precise. Bisogna seguire il ritmo dell'accompagnamento, ma è indispensabile anche rispettare l'armonia, infine si deve concordare il momento e la durata del proprio assolo improvvisato con gli altri componenti del gruppo.