giovedì 23 maggio 2013

Modulo 2


Tramite questa sezione è possibile accedere alle schede di preparazione agli esami ECDLper 
il Modulo 2 - Uso del computer e gestione dei file aggiornate al Syllabus 5.0.Esercitarsi 
con le simulazioni di InformaQuiz è gratis e non vi sono limiti di tempo né di utilizzo. 
E' possibile esercitarsi su una simulazione d'esame completa o per singola domanda.
La simulazione completa prevede lo svolgimento di 36 schede con quiz a risposta secca, 
risposta multipla, associazione, trascinamento e simulazione dinamica d'ambiente.Scegli il 
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casuale: Le 36 schede vengono prelevate, in maniera casuale, dal database di InformaQuiz
personalizzata: Seleziona le domande su cui vuoi esercitarti e crea il tuo corso ecdl 
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Claude Debussy:
nato nel 1862 a Saint Germaine-en-Laye, Debussy compie gli studi musicali al Conservatorio di Parigi. Ed è proprio per un poema di Mallarmè che Debussy scrive uno dei suoi lavori più celebri:il preludio al promeriggio di un fauno(1894), cui seguono altre musiche ispirate alle poesie di Baudelaire e Varlaine. Si devono ricordare anche le influenze esercitate dalla musica indonesiana, ascoltata in occasione dell'esposizione di Parigi nel 1889, dall'orchestrazione Wagnere dalla drammaticità delle opere di Musorgskij. L'espressione di questo stile sono l'opera teatrale Pelléas et Mélisande(1902) e gli schizzi sinfonici La mer e Images. Debussyscrive una serie di indiscussi capolavori che anticipano molti aspetti della musica del Novecento. Anche gli ultimi anni della sua vita sono particolarmente attivi e fecondi per il musicista sino alla morte che avviene a Parigi nel 1918.

Unità 33 protagonista













Béla Bartòk:
nato nel 1881 in una cittadella Ungherese, si applica ben presto allo studio del pianoforte, diventando un affermato concertista.A partire dal 1900, intaprende un importante ricerca sul folklore musicale ungherese insieme all'amico musicista Zoltàn Kodàly: ciò conduce alla pubblicazione di libri fondamentali per l'etnomusicologia. Decisiva è anche l'influenza che tale ricerca esercita sulla sua attività di compositore e che lo porta a rielaborare nelle sue musiche tratti tipici della musica popolare. Nel 1940 Bélà Bartòk è però costretto a emigrare negli Stati Uniti, dove muore di leucemia a New York nel 1945. Tra le sue opere più importanti ricordiamo:
-IL CASTELLO DEL PRINCIPE BARBABLU'
-I DUE CONCERTI PER PIANOFORTE
-I QUARTETTI PER ARCHI.


giovedì 16 maggio 2013

La Netiquette


La Netiquette   neologismo sincratico che unisce il vocabolo inglese network e quello di 
lingua francese étiquette (buona educazione), è un insieme di regole che disciplinano il 
comportamento di un utente di Internet nel rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse 
quali news group, mailing list, forum, blog, reti sociali o email in genere.
Il rispetto della netiquette non è imposto da alcuna legge. Sotto un aspetto giuridico, la 
netiquette è spesso richiamata nei contratti di fornitura di servizi di accesso da parte 
dei provider.
Il mancato rispetto della netiquette comporta una generale disapprovazione da parte degli 
altri utenti della Rete, solitamente seguita da un isolamento del soggetto "maleducato" e 
talvolta dalla richiesta di sospensione di alcuni servizi utilizzati per compiere atti 
contrari a essa. In casi di gravi e recidive violazioni l'utente trasgressore è punibile 
col ban.
Sono comportamenti contrari alla netiquette, e talvolta sanzionati dagli abuse desk: 
inviare spam, effettuare mailbombing e l'eccessivocross-posting e/o multiposting sui news 
group di Usenet. Anche l'invio di e-mail senza un oggetto è una cosa poco rispettosa nei 
confronti del destinatario. Molti ricevono per lavoro decine o anche centinaia di e-mail al 
giorno: se tutte non avessero un oggetto sarebbe quasi impossibile definire una priorità 
con la quale leggerle, questo ovviamente con notevole disagio per chi dovesse ricevere i 
messaggi.

martedì 14 maggio 2013

La dodecafonia

Successivamente l'instancabile ricerca di Schoenberg conduce all'elaborazione di un nuovo sistema compositivo, la dodecafonia, basata sul concetto di serie: è una sorta di tema costituito dai dodici suoni della scala cromatica disposti secondo un certo ordine e ciascuno di essi può essere usato una sola volta. La sequenza ottenuta viene poi cambiata seguendo regole rigorose; lo sviluppo della serie può prevedere solo quattro forme: originale, retrograda, inversa e retrograda dell'inversa.
Attraverso questi complessi procdimenti il compositore austriaco rivendica alla musica anche un nuovo ruolo 



La nuova musica unità 33

Nei primi decenni del Novecento i musicisti sperimentano da tempo nuovi modi di far musica: il rifiuto della tradizione, la ricerca di nuove sonorità e di nuove forme espressive diventano le costanti della produzione musicale di questo secolo. Le opere scritte tra il 1900 e il 1920 sono caratterizzate da un linguaggio difficile, che si sottrae volutamente alle aspettative del grande pubblico e che sostituisce alla piacevolezza sonora delle musiche del passato atmosfere angoscianti e violente, ritmi e timbri inconsueti, dissonanze aspre. Dal resto ciò si accorda con il quadro storico e culturale dell'epoca, del quale le nostre musiche riflettono problematiche e contraddizioni: all'inizio del secolo con la minaccia della guerra e l'esplodere di forti tensioni sociali ed economiche, è infatti un periodo di profonda crisi, fortemente sentita non solo dai musicisti ma da tutti gli intellettuali e gli artisti dell'epoca.

La Sala Del Concerto unità 33

All'inizio del XX secolo la sala da concerto è uno dei caposaldi della vita musicale delle principali città europee e nordamericane. La presenza di un pubblico numeroso e disposto a pagare il prezzo del biglietto o di un abbonamento consente la diffusione di edifici di notevole bellezza e di ampie dimensioni, in grado di ospitare un vasto pubblico e organici strumentali sempre più numerosi.La cura particolare delle forme, degli arredi e dei materiali di rivestimento contribuisce al miglioramento dell'acustica, obiettivo fondamentale e irrinunciabile nella costruzione dei nuovi edifici. Parallelamente alla diffusione delle sale da concerto, si moltiplicano le istruzioni concertistiche e le orchestre sinfoniche, prestigiosi complessi stabili che effettuano tournées in tutto il mondo. Nasce un nuovo divismo, legato alla figura del direttore d'orchestra, figura più che mai necessaria per governare la complessità che scende nelle partiture.

Protagonisti dell'unità 31

Claudio Monteverdi
  Nasce a Cremona nel 1567, dove studia canto, viola e composizione. A soli quindici anni esordisce come compositore con una raccolta di mottetti a tre voci.
Nel 1587 pubblica il Primo Libro de Madrigali a 5 voci, genere in cui rivela il suo straordinario talento e che lo rende famoso in tutta Europa. Nel 1590 entra al servizio di Vincenzo I duca di Mantova. Al 1607 risale la sua prima opera teatrale, l'Orfeo, accolta così trionfalmente che anche i teatri delle altre città si contendono il privilegio di rappresentarla.
Seguono altre opere e successi, ciò nonostante il servizio a corte è gravoso e mal retribuito.
Così, quando muore improvvisamente il duca, Monteverdi abbandona Mantova e nel 1613 si trasferisce a Venezia dove viene assunto come maestro di musica della Serenissima Repubblica e dove mantiene tale incarico sino alla morte, avvenuta nel 1643.
A Venezia egli si dedica alla musica sacra, pur senza tralasciare il madrigale e il teatro musicale, per il quale scrive Il ritorno di Ulisse in patria e L'invocazione di Poppea.


Gioacchino Rossini
  Quando Rossini, a soli trentasette anni e al culmine del successo, decide di ritirarsi dalle scene e di non comporre più per il pubblico, s'interrompe una delle carriere più folgoranti che la storia del teatro musicale abbia mai conosciuto. D'altra parte l'intero percorso artistico di Rossini risulta del tutto straordinario: nato a Pesaro nel 1792, a dodici anni compone già le sue prime sonate per archi e due anni più tardi la sua prima opera.
Compie gli studi al Liceo musicale di Bologna e nel 1810 mette in scena a Venezia La cambiale di matrimonio, opera buffa che incontra subito un discreto successo e che costituisce il primo di molti altri lavori destinati ai teatri veneziani, tra cui spicca L'italiana in Algeri. Negli anni successivi scrive alcune tra le sue opere più celebri: Il turco in Italia - Il Barbiere di Siviglia e La Cenerentola.
Con questi lavori, caratterizzati da un irresistibile umorismo, Rossini raggiunge nell'opera buffa risultati rimasti poi insuperati.
Contemporaneamente alla produzione comica, avvia importanti lavori anche nel genere serio (Otello - Mosè in Egitto - La donna del Lago) che aumentano di numero con l'avanzare degli anni e che culminano nella composizione del Guglielmo Tell, che avviene a Parigi nel 1868.


Richard Wagner
  Nato a Lipsia nel 1813, Wagner comincia gli studi musicali piuttosto tardi, a diciassette anni. Attratto contemporaneamente dalla poesia e dagli studi filosofici trova nel teatro musicale il terreno a lui più congeniale e nel 1833 scrive il libretto e la musica della sua prima opera.
Nel frattempo ottiene il posto di maestro del coro al teatro di Wurzburg, poi quello di direttore d'orchestra a Magdeburg; durante questi incarichi approfondisce le sue conoscenze musicali e teatrali e nel 1839 scrive la sua prima opera importante: Il Rienzi.
La passione per la storia medievale e le antiche leggende tedesche costituiscono il punto di partenza per la composizione di Tannhauser e Lohengrin, entrambi eroi della mitologia germanica.
A questi anni risale anche la stesura dell'antica saga dei Nibelunghi (di cui scrive l'Oro del Reno) che poi interrompe per dedicarsi alla composizione di Tristano e Isotta, espressione dell'intensa passione amorosa che lo lega alla poetessa Mathilde Wesendonk.
Poi a causa della salute malferma trascorre alcuni inverni a Venezia, dove e scrive la sua ultima opera, Parsifal e dove muore nel 1883.

martedì 7 maggio 2013

I protagonisti dell'unità 31


GIUSEPPE VERDI

Nato a Le Roncole, vicino a Busseto (Parma), il 10 ottobre 1813 da un oste e da una filatrice, Giuseppe Verdi manifestò precocemente il suo talento musicale, come testimonia la scritta posta sulla sua spinetta dal cembalaro Cavalletti, che nel 1821 la riparò gratuitamente "vedendo la buona disposizione che ha il giovinetto Giuseppe Verdi d'imparare a suonare questo istrumento"; la sua formazione culturale ed umanistica avvenne soprattutto attraverso la frequentazione della ricca Biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, tuttora in loco.
I principi della composizione musicale e della pratica strumentale gli vennero da Ferdinando Provesi, maestro dei locali Filarmonici; ma fu a Milano che avvenne la formazione della sua personalità. 
Non ammesso a quel Conservatorio (per aver superato i limiti d'età), per la durata di un triennio si perfezionò nella tecnica contrappuntistica con Vincenzo Lavigna, già "maestro al cembalo" del Teatro alla Scala, mentre la frequentazione dei teatri milanesi gli permise una conoscenza diretta del repertorio operistico contemporaneo. 
L'ambiente milanese, influenzato dalla dominazione austriaca, gli fece anche conoscere il repertorio dei classici viennesi, soprattutto quello del quartetto d'archi. I rapporti con l'aristocrazia milanese e i contatti con l'ambiente teatrale decisero anche sul futuro destino del giovane compositore: dedicarsi non alla musica sacra come maestro di cappella, o alla musica strumentale, bensì in modo quasi esclusivo al teatro in musica.
 La prima sua opera, nata come Rocester (1837), frutto di lunga elaborazione, e poi trasformata in Oberto, conte di San Bonifacio, venne rappresentata alla Scala il 17 novembre 1839, con esito tutto sommato soddisfacente.