Ciao a tutti,noi ci chiamiamo Federica e Letizia. Vogliamo presentarVI il nostro bellissimo MITOPO blog.... Godetevelo...
giovedì 29 novembre 2012
martedì 27 novembre 2012
Jazz Club unità 34
Il Jazz nasce negli Stati Uniti all'inizio del XX secolo come espressione musicale della minoranza etnica afroamericana. Prima di diventare, nella seconda metà del secolo, una musica da concerto, il JAZZ è considerato è utilizzato soprattutto come musica da intrattenimento. Dovunque ci sia da divertirsi si ascolta Jazz, che diventa il sottofondo musicale caratteristico di locali da ballo, Night Club, Sala da gioco, Bar. Nei piccoli e fumosi locali notturni i musicisti trovano impiego: è qui che possono confrontarsi l'un con l'altro e scambiarsi esperienze e opinioni. Il Jazz Club svolge quindi la funzione di vero e proprio laboratorio musicale.Decisiva per lo sviluppo del jazz è la sala di incisione discografica. Infatti, pur essendo il jazz profondamente legato all'esibizione dal vivo, è grazie al disco, prima in ceralacca poi in vinile, che esso si afferma in tutto il territorio americano.
mercoledì 14 novembre 2012
Oh when the saints (spiritual)
We are traveling in the footsteps
Of those who've gone before
But we'll all be reunited (But if we stand reunited)
On a new and sunlit shore (Then a new world is in store)
Oh when the Saints go marching in
When the Saints go marching in
Oh Lord I want to be in that number
When the Saints go marching in
And when the sun refuse (begins) to shine
And when the sun refuse (begins) to shine
Oh Lord I want to be in that number
When the Saints go marching in
When the moon turns red with blood
When the moon turns red with blood
Oh Lord I want to be in that number
When the Saints go marching in
Good mornin'blues (blues)
Good mornin' blues, blues how do ya do?
Good mornin' blues, blues how do ya do?
Well I'm doin' alright this mornin', how are you?
I woke up this mornin'
Couldn't get outta my bed
Oh I woke up this mornin'
Couldn't get you outta my bed
Went to eat my breakfast and
The blues was all in my bread
Good mornin' blues, blues how do you do?
Good mornin' blues, blues how do you do?
Well I'm doin' alright this mornin' how are you?
Well the blues ain't nothin' but a poor workin' man feelin' down
Lord, the blues ain't nothin' but a poor workin' man feelin' down
That's about the meagerest feelin' I done ever had
Why I'm singin' good mornin', blues blues how do you do?
(yeah yeah)
Good mornin' blues, blues how do you do? (yeah yeah)
Well I'm doin' alright this mornin', how are you?
Oh, Happy day (gospel)
oh happy day
oh happy day
when Jesus washed
oh really washed
when Jesus washed
it washed my sins away
oh happy day
oh happy day
oh happy day
when Jesus washed
oh really washed
when Jesus washed
it washed my sins away
oh happy day
he taught me how to wash
fight and pray, fight and pray
and he rejoices in these
everyday, everyday
We shall overcome (spiritual)
We'll walk hand in hand,
We'll walk hand in hand,
We'll walk hand in hand, some day
Oh, deep in my heart,
We shall live in peace,
We shall live in peace,
We shall live in peace, some day
Oh, deep in my heart,
We shall all be free,
We shall all be free,
We shall all be free, some day
Pink a bale of cotton (work song)
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
Jump down, turn around to pick a bale a day.
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
Jump down, turn around to pick a bale a day.
Oh Lordy, pick a bale of cotton, oh Lordy,
Pick a bale a day.
Oh Lordy, pick a bale of cotton, oh Lordy,
Pick a bale a day.
Me and my gal can pick a bale of cotton,
Me and my gal can pick a bale a day.
(Chorus)
Me and my wife can pick a bale of cotton,
Me and my wife can pick a bale a day.
Nobody Knows (spiritual)
Nobody Knows(spiritual)
Nobody knows Nobody knows but me
That I sometimes cry
If I could pretend that I'm asleep
When my tears start to fall
I peek out from behind these walls
I think nobody knows
Nobody knows no
Nobody likes
Nobody likes to lose their inner voice
The one I used to hear before my life
Made a choice
But I think nobody knows
No no
Nobody knows
No
Baby
Oh the secret's safe with me
There's nowhere else in the world that I could ever be
And baby don't it feel like I'm all alone
Who's gonna be there after the last angel has flown
And I've lost my way back home
I think nobody knows no
I said nobody knows
Nobody cares
Il Jazz
Il jazz è un genere musicale di origine statunitense nato nei primi anni del XX secolo nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti. Frutto di una confluenza di tradizioni musicali africane ed europee, le sue caratteristiche peculiari sono l'uso intenso di improvvisazione, il ritmo swing spesso sincopato, la poliritmia e il tono malinconico dato dall'uso delle blue note.
Sin dai primi tempi il jazz ha incorporato nel suo linguaggio i generi della musica popolare americana, dal ragtime, al blues, alla musica leggera e colta dei grandi compositori americani. In tempi più recenti il jazz si è mescolato con tutti i generi musicali moderni anche non statunitensi, come il samba, la musica caraibica e come il rock.
Il jazz si è trasformato, nel corso di tutto il XX secolo, evolvendosi in una gran varietà di stili e sottogeneri: dal dixieland di New Orleans dei primi anni, allo swing delle big bands negli anni trenta e quaranta, dal bebop della seconda metà degli anni quaranta, al cool jazz e al hard bop degli anni cinquanta, dal free jazz degli anni sessanta alla fusion degli anni settanta, fino alle contaminazioni con il funk e l'hip hop dei decenni successivi.
I protagonisti dell'unità 31
Claudio Monteverdi:
Nasce a Cremona nel 1567, dove studia canto, viola e composizione. A soli quindici anni esordisce come compositore con una raccolta di mottetti a tre voci. Nel 1587 pubblica il Primo Libro de Madrigali a 5 voci, genere in cui rivela il suo straordinario talento e che lo rende famoso in tutta Europa. Nel 1590 entra al servizio di Vincenzo I duca di Mantova. L'ambiente colto della corte e i numerosi viaggi intrapresi al seguito del duca maturano la sua personalità artistica, che si esprime tanto nella composizione di musiche d'occasione, quanto nel nuovo genere del teatro in musica. Al 1607 risale la sua prima opera teatrale, L'Orfeo, accolta così trionfalmente che anche i teatri delle altre città si contendono il privilegio di rappresentarla.
Così, quando muore improvvisamente il duca, Monteverdi abbandona Mantova e nel 1613 si trasferisce a Venezia dove viene assunto come maestro di musica della Serenissima Repubblica e dove mantiene tale incarico sino alla morte, avvenuta nel 1643. Durante la sua vita Monteverdi gode di grande stima e celebrità, tuttavia la sua produzione non è esente da critiche negativo e alcuni teorici e musicisti gli contestano l'uso e il trattamento di dissonanze, la novità di certi intervalli, la non osservanza delle regole musicali d'epoca; in altre parole contestano proprio quelle caratteristiche che rendono ancora oggi attuale la sua musica, al di là degli sviluppi delle mode e degli stili.
Nasce a Cremona nel 1567, dove studia canto, viola e composizione. A soli quindici anni esordisce come compositore con una raccolta di mottetti a tre voci. Nel 1587 pubblica il Primo Libro de Madrigali a 5 voci, genere in cui rivela il suo straordinario talento e che lo rende famoso in tutta Europa. Nel 1590 entra al servizio di Vincenzo I duca di Mantova. L'ambiente colto della corte e i numerosi viaggi intrapresi al seguito del duca maturano la sua personalità artistica, che si esprime tanto nella composizione di musiche d'occasione, quanto nel nuovo genere del teatro in musica. Al 1607 risale la sua prima opera teatrale, L'Orfeo, accolta così trionfalmente che anche i teatri delle altre città si contendono il privilegio di rappresentarla.
Così, quando muore improvvisamente il duca, Monteverdi abbandona Mantova e nel 1613 si trasferisce a Venezia dove viene assunto come maestro di musica della Serenissima Repubblica e dove mantiene tale incarico sino alla morte, avvenuta nel 1643. Durante la sua vita Monteverdi gode di grande stima e celebrità, tuttavia la sua produzione non è esente da critiche negativo e alcuni teorici e musicisti gli contestano l'uso e il trattamento di dissonanze, la novità di certi intervalli, la non osservanza delle regole musicali d'epoca; in altre parole contestano proprio quelle caratteristiche che rendono ancora oggi attuale la sua musica, al di là degli sviluppi delle mode e degli stili.
Il teatro unità 31
Durante tutto l'Ottocento si va al Teatro per ascoltare la musica e il proprio cantante preferito, ma anche per vedere e per farsi vedere; per sfoggiare abiti sontuosi e raffinati gioielli; per fare pettegolezzi e intrecciare nuovi amori; per concludere affari o accordi politici. La struttura del teatro sembra fatta apposta per rispondere sia alle esigenze spettacolari della rappresentazione sia alle necessità e alle funzioni dell'occasione mondana.
Alcuni ordini sovrapposti di Palchi, di proprietà dell'aristocrazia o affittati annualmente da famiglie della ricca borghesia, costituiscono la sontuosa cornice di tutta sala. Decorati con ori, stucchi e stemmi gentilizi, i palchi sono ornati anche de tendine. Ogni palco ha la propria entrata autonoma e un retropalco, variamente arredato, dove si consumano piccoli pasti, rinfreschi, dove si gioca e si corteggiano le balle dame. La disposizione dei palchi ha un'importantissima funzione sociale: ognuno può vedere gli altri. Naturalmente il palco più tenuto d'occhio è il cosiddetto palco reale, che ospita le personalità di rango più elevato e più in vista della città.
martedì 13 novembre 2012
I protagonisti dell'unità 32
Franz Schubert:
Nato a Vienna nel 1797, conosce un'infanzia modesta, durante la quale la sua vocazione musicale è contrasta dal padre, maestro di scuola, che lo preferirebbe insegnante.
Studia comunque pianoforte, organo e canto, per giungere alle prime composizioni già all'età di dodici anni.
Nel 1818 abbandona definitivamente la strada dell'insegnante e si consacra al mestiere di musicista, nonostante ciò non gli assicuri un tenore di vita soddisfacente. La sua sussistenza materiale è infatti appena garantita dai numerosi amici: aristocratici, ricchi borghesi, intellettuali e artisti che Franz ricambia animando divertenti serate imperniate sulla musica, detto appunto Schubertiadi.
L'inestimabile valore della sua musica sarà però apprezzata adeguatamente solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1828 a causa di una febbre tifoide, quando il compositore ha appena trentuno anni.
Solo allora infatti viene pubblicata ed eseguita la maggio parte delle sue opere, tra le quali otto sinfonie e vari lavori sacri o destinati al teatro.
Soprattutto però spicca la musica da camera("La trota" e "La morte e la fanciulla") e uno sterminato numero di lieder.
Fondamentali anche le pagine per pianoforte solo che appaiono cantabili ed espressive, lontane da ogni pretesa di virtuosismo spettacolare.
Attraverso questa straordinaria produzione, quasi sempre di altissimo livello, Schubert si impone come il più importante contemporaneo di Beethoven e più di questi già orientato verso la stagione romantica che in quegli anni va iniziando.
Nato a Vienna nel 1797, conosce un'infanzia modesta, durante la quale la sua vocazione musicale è contrasta dal padre, maestro di scuola, che lo preferirebbe insegnante.
Studia comunque pianoforte, organo e canto, per giungere alle prime composizioni già all'età di dodici anni.
Nel 1818 abbandona definitivamente la strada dell'insegnante e si consacra al mestiere di musicista, nonostante ciò non gli assicuri un tenore di vita soddisfacente. La sua sussistenza materiale è infatti appena garantita dai numerosi amici: aristocratici, ricchi borghesi, intellettuali e artisti che Franz ricambia animando divertenti serate imperniate sulla musica, detto appunto Schubertiadi.
L'inestimabile valore della sua musica sarà però apprezzata adeguatamente solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1828 a causa di una febbre tifoide, quando il compositore ha appena trentuno anni.
Solo allora infatti viene pubblicata ed eseguita la maggio parte delle sue opere, tra le quali otto sinfonie e vari lavori sacri o destinati al teatro.
Soprattutto però spicca la musica da camera("La trota" e "La morte e la fanciulla") e uno sterminato numero di lieder.
Fondamentali anche le pagine per pianoforte solo che appaiono cantabili ed espressive, lontane da ogni pretesa di virtuosismo spettacolare.
Attraverso questa straordinaria produzione, quasi sempre di altissimo livello, Schubert si impone come il più importante contemporaneo di Beethoven e più di questi già orientato verso la stagione romantica che in quegli anni va iniziando.
I fatti, le idee, i protagonisti unità 32
Argomenti: Il nuovo pubblico borghese; Le sale da concerto e i teatri d'opera; l'orchestra romantica e le scuole nazionali.
Il nuovo pubblico borghese
1815: La rivoluzione francese, con l'affermazione degli ideali di libertà e di uguaglianza, trasforma profondamente la cultura e la società e modifica in modo irreversibile anche il rapporto fra gli artisti e la società del loro tempo. Nel settecento l'artista si rivolgeva a un pubblico ristretto, di cui riconosceva l'autorità assoluta e del quale era suo compito soddisfare gusti ed esigenze. Nell'Ottocento l'arte, e in particolare la musica, non è più appannaggio esclusivo dell'aristocrazia ma si rivolge a un pubblico sempre più vasto e socialmente differenziato. I salotti, le sale da concerto, le accademie, i teatri e anche i primi concerti popolari, il cui ingresso gratuito è sovvenzionato dallo stato, sono i luoghi della musica romantica.I Protagonisti dell'unità 30
Franz Joseph Hayden:
Nasce nel 1732 a Rohrau, in Australia, dove inizia precocemente lo studio della musica. A otto anni si trasferisce a Vienna come ragazzo cantore della cappella di S.Stefano e qui prosegue gli studi di canto, violino, clavicembalo e composizione. Dopo alcuni anni di ristrettezze economiche, entra nel 1759 a servizio della famiglia Esterhàzy, alla quale resterà legato per quasi tutta la vita. Nella splendida residenza del principe Nicola, Hayden compone musica per le più svariate occasioni: sinfonie e divertimenti, sonate e quartetti, serenate e musica sacra. Attraverso la diffusione a stampa delle sue opere, diviene celebrate in tutta Europa: nel 1781 a Vienna incontra Mozart e stabilisce con lui una solida amicizia.
Morto il prince Nicola, nel 1791 è invitato a Londra per dirigere personalmente sei sinfonie composte per l'occasione. Rientrato a Vienna, scrive gli oratori La creazione e Le stagioni ed è per qualche tempo maestro di Beethoven. Muore nel 1809 circondato dall'affetto e dall'ammirazione di tutti i viennesi.
Attraverso una vastissima produzione egli perfeziona il linguaggio e le forme della musica strumentale del Settecento a tal punto che si parla di lui come del padre della sinfonia, della sonata e del quartetto.
Nasce nel 1732 a Rohrau, in Australia, dove inizia precocemente lo studio della musica. A otto anni si trasferisce a Vienna come ragazzo cantore della cappella di S.Stefano e qui prosegue gli studi di canto, violino, clavicembalo e composizione. Dopo alcuni anni di ristrettezze economiche, entra nel 1759 a servizio della famiglia Esterhàzy, alla quale resterà legato per quasi tutta la vita. Nella splendida residenza del principe Nicola, Hayden compone musica per le più svariate occasioni: sinfonie e divertimenti, sonate e quartetti, serenate e musica sacra. Attraverso la diffusione a stampa delle sue opere, diviene celebrate in tutta Europa: nel 1781 a Vienna incontra Mozart e stabilisce con lui una solida amicizia.
Morto il prince Nicola, nel 1791 è invitato a Londra per dirigere personalmente sei sinfonie composte per l'occasione. Rientrato a Vienna, scrive gli oratori La creazione e Le stagioni ed è per qualche tempo maestro di Beethoven. Muore nel 1809 circondato dall'affetto e dall'ammirazione di tutti i viennesi.
Attraverso una vastissima produzione egli perfeziona il linguaggio e le forme della musica strumentale del Settecento a tal punto che si parla di lui come del padre della sinfonia, della sonata e del quartetto.
Iscriviti a:
Post (Atom)