Morto il prince Nicola, nel 1791 è invitato a Londra per dirigere personalmente sei sinfonie composte per l'occasione. Rientrato a Vienna, scrive gli oratori La creazione e Le stagioni ed è per qualche tempo maestro di Beethoven. Muore nel 1809 circondato dall'affetto e dall'ammirazione di tutti i viennesi.
Attraverso una vastissima produzione egli perfeziona il linguaggio e le forme della musica strumentale del Settecento a tal punto che si parla di lui come del padre della sinfonia, della sonata e del quartetto.
Wolfgang Amadeus Mozart:
Nei primi mesi del 1779 Mozart, che ha già scritto opere serie, serenate e composizioni di ogni genere, ottiene il posto di organista alla corte arcivescovile di Salisburgo. Condizioni che Mozart accetta sempre più a fatica e che rifiuta apertamente nel 1781 quando abbandona la corte salisburghese.
Per qualche anno Mozart si trova così nella condizione di libero professionista. Nel 1782 scrive l'opera in lingua tedesca Il ratto del serraglio; negli anni seguenti segue una serie di concerti pubblici a pagamento per pianoforte e orchestra, dà lezioni private e pubblica parecchi lavori, fra cui sei quartetti dedicati a Hayden, tre concerti per pianoforte, due sinfonie.
Nemmeno le Nozze di Figaro, andate in scena nel 1786, ottengono il successo sperato: eccessive le difficoltà esecutive e deplorevole, si afferma, che i cantanti siano assorti dall'orchestra.
E' invece un trionfo il Don Giovanni e Mozart è finalmente nominato compositore di corte a Vienna; ma le uniche commissioni che ne derivano sono danze di società, minuetti, contraddanze, danze tedesche. Mozart ne scrive un centinaio fra il 1788 e il 1791 senza che la sua situazione economica ne tragga beneficio; le richieste di denaro agli amici si fanno infatti sempre più frequenti.
Nel 1790 va in scena l'opera Così fan tutte e nel 1791 giungono i successi della Clemenza di Tito e del Flauto magico. Ma è ormai tardi: Mozart si spegne nel Dicembre del 1791.
Ludwig van Beethoven:
Beethoven comincia a frequentare ambienti stimolanti in cui soddisfare la sua sete di cultura. Nel 1792 ottiene il permesso di recarsi a Vienna per perfezionare la sua formazione; qui infatti studia con Hayden e qui rimarrà per il resto della sua vita.
Le sue straordinarie abilità di pianista e di improvvisatore gli spalancano le porte dei più importanti salotti viennesi: l'ammirazione e la protezione economica offertagli da alcuni intelligenti aristocratici, senza alcuna richiesta in cambio, gli consentono di lavorare serenamente e di manifestare l'originalità del suo pensiero.
Dal 1775 al 1815 Beethoven conosce un periodo di grande celebrità e scrive le sue opere più importanti, tra cui le sonate per pianoforte, i Concerti n°3 e 4 per pianoforte e orchestra, alcune nove sinfonie, la Messa in do maggiore, alcune musiche di scena e il Fidelio, l'unica opera teatrale della sua ricca produzione. Ma già nel 1795 si manifestano i primi sintomi della sordità e il musicista è costretto ad abbandonare la carriera concertistica.
Al 1802 risale il famoso "testamento di Heiligenstadt" in cui accetta l'infermità come definiva e afferma che solo la consapevolezza di ciò che egli può ancora offrire con la sua musica lo distoglie dall'idea del suicidio.
Ciò nonostante proprio in questi anni nascono i capolavori della maturità: sono le ultime sonate per pianoforte, gli ultimi quartetti, è la Nona sinfonia. Tutti tratti che rappresentano il definitivo superamento da parte di Beethoven della tradizione settecentesca e che rivelano un nuovo modo di concepire la musica.
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