mercoledì 14 novembre 2012

Il teatro unità 31

Durante tutto l'Ottocento si va al Teatro per ascoltare la musica e il proprio cantante preferito, ma anche per vedere e per farsi vedere; per sfoggiare abiti sontuosi e raffinati gioielli; per fare pettegolezzi e intrecciare nuovi amori; per concludere affari o accordi politici. La struttura del teatro sembra fatta apposta per rispondere sia alle esigenze spettacolari della rappresentazione sia alle necessità e alle funzioni dell'occasione mondana. 
Alcuni ordini sovrapposti di Palchi, di proprietà dell'aristocrazia o affittati annualmente da famiglie della ricca borghesia, costituiscono la sontuosa cornice di tutta sala. Decorati con ori, stucchi e stemmi gentilizi, i palchi sono ornati anche de tendine. Ogni palco ha la propria entrata autonoma e un retropalco, variamente arredato, dove si consumano piccoli pasti, rinfreschi, dove si gioca e si corteggiano le balle dame. La disposizione dei palchi ha un'importantissima funzione sociale: ognuno può vedere gli altri. Naturalmente il palco più tenuto d'occhio è il cosiddetto palco reale, che ospita le personalità di rango più elevato e più in vista della città.
In corrispondenza del secondo o terzo ordine di palchi, vi sono i ridotti, cioè le grandi scale in cui il pubblico si reca per bere, per mangiare al ristorante o per giocare d'azzardo. Infine nell'ultimo ordine, il cosidetto loggione,prende posto un pubblico più modesto ma entusiasta e molto interessato alla rappresentazione teatrale.
Uno sfarzoso foyer accoglie il pubblico elegante e introduce alla platea , dalla caratteristica forma a ferro di cavallo, che ospita gli spettatori occasionali, quelli che pagano l'ingresso singolo, sera per sera. In platea poche file di scomode panche e di sedi mobili permettono solo a qualcuno di sedersi, la maggior parte del pubblico è formato da soldati, servitori, artigiani e piccoli borghesi, resta in piedi. 

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