Franz Schubert:
Nato a Vienna nel 1797, conosce un'infanzia modesta, durante la quale la sua vocazione musicale è contrasta dal padre, maestro di scuola, che lo preferirebbe insegnante.
Studia comunque pianoforte, organo e canto, per giungere alle prime composizioni già all'età di dodici anni.
Nel 1818 abbandona definitivamente la strada dell'insegnante e si consacra al mestiere di musicista, nonostante ciò non gli assicuri un tenore di vita soddisfacente. La sua sussistenza materiale è infatti appena garantita dai numerosi amici: aristocratici, ricchi borghesi, intellettuali e artisti che Franz ricambia animando divertenti serate imperniate sulla musica, detto appunto Schubertiadi.
L'inestimabile valore della sua musica sarà però apprezzata adeguatamente solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1828 a causa di una febbre tifoide, quando il compositore ha appena trentuno anni.
Solo allora infatti viene pubblicata ed eseguita la maggio parte delle sue opere, tra le quali otto sinfonie e vari lavori sacri o destinati al teatro.
Soprattutto però spicca la musica da camera("La trota" e "La morte e la fanciulla") e uno sterminato numero di lieder.
Fondamentali anche le pagine per pianoforte solo che appaiono cantabili ed espressive, lontane da ogni pretesa di virtuosismo spettacolare.
Attraverso questa straordinaria produzione, quasi sempre di altissimo livello, Schubert si impone come il più importante contemporaneo di Beethoven e più di questi già orientato verso la stagione romantica che in quegli anni va iniziando.
Fryderyk Chopin:
Nato nel 1810 vicino a Varsavia, in Polonia, da una famiglia di modeste condizioni economiche, Chopin è un musicista assai precoce: le sue composizioni, probabilmente trascritte dal padre quando Fryderyk, pur suonando già, non sa ancora né leggere né scrivere la musica, sono pubblicate alla fine del 1817 e il suo primo concerto avviene nel 1818. Dopo il 1822 Chopin continua da autodidattica lo studio del pianoforte e qualche anno più tardi entra al Conservatorio di Varsavia per studiare composizione.
Un viaggio a Parigi gli consente di farsi apprezzare come pianista e di entrare in rapporto con la società parigina: Chopin conosce così i musicisti e gli intellettuali del movimento romantico.
Nella stesso anno lo raggiunge la notizia che l'insurrezione di Varsavia contro la zar è terminata tragicamente; decide dunque si stabilirsi nella capitale francese, vivendo del suo lavoro di insegnate di pianoforte e dando concerti nel salotti. La sua fama di compositore pianista cresce al punto da essere chiamato per ben tre suonate davanti al re Luigi Filippo, privilegio assai raro in quel periodo. Muore nel 1849, probabilmente si tisi polmonare.
Franz Liszt:
Nasce a Raiding, in Ungheria, nel 1811 e muore a Bayreuth, in Germania, nel 1886: già in queste semplici notizie biografiche sono racchiusi due lati essenziali della vita di Liszt, ovvero il cosmopolitismo e la longevità.
A nove anni è un virtuoso di pianoforte e a dodici è già a Vienna per stabilirsi in concerto e ricevere lezioni dei maestri più accreditati. Dal 1824 si stabilisce a Parigi, dove, nel giro di pochi anni, viene acclamato come il più strabiliante pianista della propria epoca. Le sue composizioni pianistiche riflettono le sue concezioni innovative in fatto di tecnica e si pongono alla base del moderno pianismo: grande volume di suono, moltiplicazione degli effetti timbrici, sviluppo dei temi con accordi, e poi trilli, arpeggi e salti vertiginosi.
A Liszt si fa risalire anche all'invenzione del recital pianistico, ovvero della serata concertistica imperniata solamente sul pianoforte. Dal 1839 al 1847 suona in tutta Europa, ovunque suscitando entusiasmo, me nel 1848 si stabilisce nella città tedesca di Weimar e, stanco di una vita di continui viaggi, decide di non suonare più in pubblico. Diventa allora un appassionato animatore dell'attività artistica di Weimar, uno stimatissimo insegnante, un generoso sostenitore di altri musicisti; ma soprattutto si dedica all'orchestra. Dal 1861 e per circa dieci anni soggiorna principalmente a Roma, mentre nell'ultimo periodo della sua vita si divide la stessa Roma, Weimar e Budapest.
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