La parola “ermetismo” fu usata per la prima volta dal critico d’ispirazione crociana Francesco Flora nel 1936: riferendosi alla poesia contemporanea, e soprattutto alle liriche di Giuseppe Ungaretti.a parola ermetismo ha perso questa significazione negativa per indicare la più prestigiosa corrente della poesia italiana nel periodo fra le due guerre mondiali.La seconda generazione di poeti ermetici comprende Luigi Sinisgalli, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Libero De Libero ed altri che si sono imposti all'attenzione del pubblico e della critica soprattutto nel secondo dopoguerra. I poetici ermetici con i loro versi non raccontano, non descrivono, non spiegano ma fissano sulla pagina dei frammenti di verità. Corrono a questa essenzialità anche la sintassi semplificata, spesso privata dei nessi logici, gli spazi bianchi e la pause lunghe e frequenti che rappresentano momenti di concentrazione, di silenzio, di attesa. Si sentono lontani dalla realtà sociale e politica: la prima guerra mondiale, li ha condannati ad una grande solitudine morale.
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venerdì 7 giugno 2013
L'Ermetismo
L’ermetismo è stata una corrente di poesia che si è sviluppata a partire dall'opera di Giuseppe Ungaretti ed è proseguita negli anni ’30 e, in parte, anche nel secondo dopoguerra. I suoi principali rappresentanti sono stati, a parte Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, sebbene soltanto per la sua prima produzione poetica, ed Eugenio Montale.
La parola “ermetismo” fu usata per la prima volta dal critico d’ispirazione crociana Francesco Flora nel 1936: riferendosi alla poesia contemporanea, e soprattutto alle liriche di Giuseppe Ungaretti.a parola ermetismo ha perso questa significazione negativa per indicare la più prestigiosa corrente della poesia italiana nel periodo fra le due guerre mondiali.La seconda generazione di poeti ermetici comprende Luigi Sinisgalli, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Libero De Libero ed altri che si sono imposti all'attenzione del pubblico e della critica soprattutto nel secondo dopoguerra. I poetici ermetici con i loro versi non raccontano, non descrivono, non spiegano ma fissano sulla pagina dei frammenti di verità. Corrono a questa essenzialità anche la sintassi semplificata, spesso privata dei nessi logici, gli spazi bianchi e la pause lunghe e frequenti che rappresentano momenti di concentrazione, di silenzio, di attesa. Si sentono lontani dalla realtà sociale e politica: la prima guerra mondiale, li ha condannati ad una grande solitudine morale.
La parola “ermetismo” fu usata per la prima volta dal critico d’ispirazione crociana Francesco Flora nel 1936: riferendosi alla poesia contemporanea, e soprattutto alle liriche di Giuseppe Ungaretti.a parola ermetismo ha perso questa significazione negativa per indicare la più prestigiosa corrente della poesia italiana nel periodo fra le due guerre mondiali.La seconda generazione di poeti ermetici comprende Luigi Sinisgalli, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Libero De Libero ed altri che si sono imposti all'attenzione del pubblico e della critica soprattutto nel secondo dopoguerra. I poetici ermetici con i loro versi non raccontano, non descrivono, non spiegano ma fissano sulla pagina dei frammenti di verità. Corrono a questa essenzialità anche la sintassi semplificata, spesso privata dei nessi logici, gli spazi bianchi e la pause lunghe e frequenti che rappresentano momenti di concentrazione, di silenzio, di attesa. Si sentono lontani dalla realtà sociale e politica: la prima guerra mondiale, li ha condannati ad una grande solitudine morale.
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