venerdì 7 giugno 2013

L'Ermetismo

L’ermetismo è stata una corrente di poesia che si è sviluppata a partire dall'opera di Giuseppe Ungaretti ed è proseguita negli anni ’30 e, in parte, anche nel secondo dopoguerra. I suoi principali rappresentanti sono stati, a parte Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, sebbene soltanto per la sua prima produzione poetica, ed Eugenio Montale.
La parola “ermetismo” fu usata per la prima volta dal critico d’ispirazione crociana Francesco Flora nel 1936: riferendosi alla poesia contemporanea, e soprattutto alle liriche di Giuseppe Ungaretti.a parola ermetismo ha perso questa significazione negativa per indicare la più prestigiosa corrente della poesia italiana nel periodo fra le due guerre mondiali.La seconda generazione di poeti ermetici comprende Luigi Sinisgalli, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Libero De Libero ed altri che si sono imposti all'attenzione del pubblico e della critica soprattutto nel secondo dopoguerra. I poetici ermetici con i loro versi non raccontano, non descrivono, non spiegano ma fissano sulla pagina dei frammenti di verità. Corrono a questa essenzialità anche la sintassi semplificata, spesso privata dei nessi logici, gli spazi bianchi e la pause lunghe e frequenti che rappresentano momenti di concentrazione, di silenzio, di attesa. Si sentono lontani dalla realtà sociale e politica: la prima guerra mondiale, li ha condannati ad una grande solitudine morale.

L'Infinito(poesia)


L’infinitito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.



giovedì 6 giugno 2013

La spartizione dell'Africa e dell'Asia


In Africa, la politica coloniale dell’INGHITERRA ebbe come obbiettivo la creazione di un unico impero coloniale, dal nord a sud: dall’Egitto al Sudafrica.
La Francia, invece, fu interessata a estendere il proprio dominio da ovest a est: dal Gambia all’Egitto. E fu proprio l’Egitto che fece scoppiare il contrasto tra Francia e Inghilterra. Fu invece la conferenza di Berlino del 1884-85 ad assegnare il Congo al Belgio. Anche la Germania ebbe la sua: L’africa Orientale Tedesca e L’Africa Occidentale Tedesca. Fanalino di coda fu l’Italia, che in tappe diverse entrò in possesso dell’Eritrea, della Somalia e della Libia. Nel 1876 la regina Vittoria d’Inghilterra venne proclamata imperatrice delle indie. Il territorio indiano fu sfruttato in modo intensivo e fu trasformato in un vero e proprio mercato al servizio degli inglesi. Ad esempio, i prodotti industriali inglesi, come i tessuti, distrussero la produzione artigianale indiana. Furono imposte quelle coltivazioni, come il tè, il cotone, la iuta, che erano convenienti per il commercio inglese. In Cina il colonialismo europeo non ebbe come scopo la conquista militare del territorio: sarebbe stato impossibile. La Cina era infatti troppo grande e troppo popolata. Lo scopo del colonialismo europeo fu la conquista commerciale di quel enorme mercato. All’inizio dell’Ottocento, gli inglesi erano interessati ad acquistare dai Cinesi il tè, seta, tessuti e porcellana. Ai Cinesi invece interessava acquistare l’oppio, una droga la cui vendita era vietata dal Governo Cinese. Di fronte a questo traffico illegale e pericoloso per la salute dei suoi abitanti, la Cina reagì. Ne seguì una guerra, la GUERRA DELL’OPPIO, dal 1839 al 1842. La vittoria inglese ebbe gravi conseguenze per la Cina: essa non solo fu costretta ad accettare il libero commercio dell’oppio, ma dovette anche cedere agli inglesi la città di Hong Kong.

Il sistema nervoso periferico

Il sistema nervoso periferico è costituito dalla rete di nervi. I nervi sono fasci di fibre nervose protetti da tessuto connettivo. Le fibre nervose possono essere motorie. Il sistema nervoso periferico può essere: autonomo, simpatico e parasimpatico.


L'Encefalo


L’encefalo è racchiuso nella scatola cranica ed è formato dal cervelletto, del cervello e dal midollo allungato.
- Il CERVELLO è diviso da un solco in due parti uguali, dette emisferi celebrali che sono collegate tra loro.
- Il CERVELLETTO presenta anch’esso la sostanza grigia all’esterno e quella bianca all’interno. Il suo compito è quello di regolare e coordinare i vari movimenti volontari, l’equilibrio del corpo e la produzione del linguaggio.

- Il MIDOLLO ALLUNGATO, posto sotto al cervelletto, rappresenta il collegamento tra l’encefalo e il midollo spinale.

Il Sistema Nervoso Centrale

Il sistema nervoso viene suddiviso in tre parti fondamentali: Il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso periferico e il sistema nervoso autonomo. Il sistema nervoso centrale è formato dall’encefalo e dal midollo spinale. Encefalo e midollo spinale sono protetti da tre membrane, dette meningi: la pia madre, l’aracnoide e la dura madre. Tra l’aracnoide e la dura madre si trova un liquido cefalorachidiano che protegge il tessuto nervoso attutendone eventuali urti e provvede a nutrirlo regolandone gli scambi con il sangue. Il tessuto che forma sia l’encefalo che il midollo spirale è organizzato in due sostanze: la sostanza grigia e la sostanza bianca costituita da mielina degli assoni.


Il Neurone

A coordinare tutte le nostre attività sono adibiti due sistemi di controllo, il sistema endocrino, che esamineremo più avanti, e il sistema nervoso. Il sistema nervoso svolge svariate attività: riceve stimoli e informazioni, li memorizza, elabora risposte adeguate agli stimoli ricevuti, coordina e controlla le funzioni vitali dell’organismo; grazie a una particolare cellula, il NEURONE.
Il neurone è formato dal corpo cellulare, la cellula vera e propria che contiene il nucleo e agli altri organuli cellulari, e da un certo numero di prolungamenti. Il più lungo di questi è il neurite o assone, quelli più corti sono i dentriti. Il neurite è protetto da due guaine: una esterna di tessuto connettivo e un’altra detta guaina di Schwann. Talvolta è presente una terza guaina, la guaina mielinica, costituita da mielina, una sostanza grassa e biancastra. Ciascun neurite termina con delle ramificazioni nervose, su ognuna delle quali si trova un rigonfiamento detto bottone sinaptico.

Marocco

Il Marocco come forma di governo ha la Monarchia Costituzionale, come moneta il dirham la lingua ufficiale è l’arabo insieme al francese e al dialetto berbero. Confina a nord con il Mar Mediterraneo, a est con l’ Angheria, a ovest con l’Oceano Atlantico e a sud con l’Amauritania.
La capitale è Rabat, ma la città più popolosa è Casablanca. Importanti centri sono anche Tangeri, Agadir e le tre “ città imperiali”: Fes, Marrakech e Meknes. La popolazione è per due terzi araba e per un terzo formata da berberi. Nel corso del tempo queste due etnie si sono intrecciate tra loro e in alcuni luoghi risulta difficile distinguere l’una dall’altra. La forte crescita della popolazione. La disoccupazione e il flusso di migranti verso l’Europa rimangono elevati, ma molte sono le attività sommerse e il lavoro minorile. Si coltivano soprattutto cereali come frumento, orzo, olivi, patate, mandorle, datteri e, nelle zone del clima mite, sono diffusi i vigneti. Le foreste forniscono legname. In grande diffusione ha l’allevamento di pecore e capre. Nella pesca il maggior pesce usato è il marocchino. L’industria è poco sviluppata, il commercio e il turismo ancora oggi in estensione.

Etiopia


L’Etiopia confina a nord con L’ERITREA a sud con KENYA e SOMALIA a ovest con il SUDAN e ad est con GIBUTI E SOMALIA. Come forma di governo ha la Repubblica federale, La capitale è ADDIS ABEBA, la moneta il Birr, la lingua ufficiale è l’AMHARICO. I laghi ci sono : Lago Stefania, Lago abbè e il Lago Tana che ha per emissario il Nilo Azzurro. L’etiopia non ha sbocchi sul mare e a nord-est è divisa da due parti dalla Rift Valley: da un lato L’Acrocoro Etiopico e da un’altra parte dall’Altopiano Digrada. E’ uno dei PAESI PIU’ POVERI DEL MONDO e oltre alla metà degli abitanti non sanno nè leggere né scrivere. E’ molto diffusa L’aids. L’etiopia ha antiche tradizioni cristiane e esiste una comunità di ortodossa copta e mussulmana. La lingua ufficiale è l’amharico ma si parla anche l’italiano e l’inglese ma anche dialetti locali. Il settore primario cioè l’agricoltura si coltivano: cereali, tra cui miglio e teff, cotone, tabacco e caffè. Nelle zone più alte è diffuso anche l’allevamento di pecore, bovini, capre e dromedari. Le risorse del suolo sono giacimenti di platino e oro ma sono poco sfruttati. L’industria e il terziario sono ancora carenti, le poche aziende sono: tessili, metallurgiche e alimentari. 

La Genetica-Mendel

Mendel, monaco nel monastero di Brno, in Moravia, insegnava scienze naturali nell’Università locale e trascorreva il suo tempo libero a coltivare il giardino del convento. Proprio questa attività lo portò a scegliere per i suoi esperimenti le piante di pisello odoroso, sulle quali era facile osservare la riproduzione . Queste piante infatti sono facilmente coltivabili, si riproducono velocemente e presentano numerose varietà che differiscono tra di loro per alcuni caratteri che si manifestano solo in due modi chiaramente distinguibili: il fiore, ad esempio, può essere rosso o bianco, il seme giallo o verde, lo stelo alto o basso, e così via per i sette caratteri osservati da Mendel, che chiamò caratteri antagonisti. Queste piante, inoltre, sono ermafrodite in essa la fecondazione avviene per autoimpollinazione tra il polline e l’ovulo di uno stesso fiore. La conformazione particolare del fiore permetteva infine a Mendel di controllare gli incroci e di usare, per i suoi esperimenti, piante  di linea pura che incrociandosi danno vita a una discendenza che presenta sempre le stesse caratteristiche.       

 Biografria del cavallo :                      


EQUUS CABALLUS
Il cavallo è un mammifero perissodattilo di grossa taglia. La parola cavallo deriva dal latino căballus, che indicava però principalmente il cavallo da fatica o castrato, invece in latino cavallo si dice ĕquus, da cui il nostro equitazione. L'aggettivo ippico invece dal greco 'ίππος (híppos) che significa appunto cavallo.
Appartiene al genere Equus, unico della famiglia Equidae. Studi archeologici rivelano una domesticazione più tarda rispetto ad altri animali, all'incirca verso il V millennio a.C. nelle steppe orientali dell'Asia, mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del’III millennio a.C. Si suppone che la domesticazione sia avvenuta a partire da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche, il tarpan. Viene utilizzato come cavallo  da tiro, da sella e recentemente, come animale d'affezione. È in grado di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente allo stato brado.
Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come lepraterie, in particolare ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.

Apparato Riproduttore

L'apparato riproduttore può essere:
-Maschile
-Femminile.
L'apparato riproduttore maschile è formato:
I testicoli: sono contenuti in una sacca cutanea detta "scroto"; sono formati da vari tipi di cellule: alcune hanno la funzione di produrre gli spermatozoi, i gameti maschili; altre hanno funzione endocrina e producono gli ormoni sessuali maschili, fra cui il testosterone, che determinano lo sviluppo e il mantenimento dei caratteri sessuali secondari dell'uomo. I due tipi di cellule sono situati in sottili condotti detti "tubuli seminiferi".
Gli spermatozoi, prodotti in continuazione nei tubuli seminiferi, affluiscono prima in una struttura posta sopra ogni testicolo, "l'epididimo", e successivamente attraversano un condotto, detto "dotto o vaso deferente" e raggiungono le "vescicole seminali". Qui sostano immersi in un liquido speciale, il "liquido seminale", prodotto da alcune ghiandole fra cui la "prostata". La funzione di questo liquido è quella di nutrire gli spermatozoi e di trasportarli lungo le vie genitali.

martedì 4 giugno 2013

Disco e musica di consumo

L'apparizione del disco è stata determinante soprattutto per la nascita e la diffusione della musica di consumo. In effetti i repertori classico, jazz, etnico per non parlare del folk, esistono indipendentemente dal disco, ma non si può dire altrettanto dell'ammiccante pop e del trasgressivo rock che devono proprio al disco non solo la loro risonanza mondiale, ma addirittura la loro ragione d'essere. Certo è che la quasi totalità della musica trasmessa da radio e tv non è eseguita dal vivo, ma è riprodotta dal disco, e successo di un artista si misura in dischi di platino o in settimane di permanenza ai primi posti delle hit parade.

Energia nucleare

In ingegneria energetica con energia nucleare si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici; tali trasformazioni sono dette "reazioni nucleari".L'energia nucleare è una forma di energia che deriva da profonde modifiche della struttura stessa della materia. Insieme alle fonti rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia, ed è considerata una valida energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Benché alcuni considerino tale fonte energetica anche come rinnovabile, recentemente la Commissione europea si è espressa affermando che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile. Benché inoltre rappresenti in gran parte una forma di energia pulita dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera, presenta almeno in parte diversi altri problemi ambientali e di pubblica sicurezza per quanto riguarda i fenomeni connessi alla radioattività attraverso le scorie radioattive.


Energia idroelettrica

L'energia idroelettrica è una fonte di energia alternativa e rinnovabile, che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica al superamento di un certo dislivello; tale energia cinetica viene infine trasformata in energia elettrica in una centrale idroelettrica grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina.


Piramide alimentare

Lo stile di vita dei nostri giorni è caratterizzato da grande disponibilità di cibo e da una sempre più diffusa sedentarietà che portano a vivere in una situazione di apparente benessere psico-fisico che spesso non corrisponde con lo stato di salute. Viviamo, quindi, in un’epoca ove all’allungarsi dell’aspettativa di vita si registra anche la crescita del rischio di patologie quali: obesità, malattie metaboliche, cardiovascolari e cancro.

Al fine di orientare la popolazione verso comportamenti alimentari più salutari, il Ministero della Salute ha affidato ad un Gruppo di esperti il comaborare un modello di dieta di riferimento che sia coerente con lo stile di vita attuale e con la tradizione alimentare del nostro Paese.
Nasce così la piramide settimanale dello stile di vita italiana che si basa sulla definizione di Quantità Benessere(QB) sia per il cibo che per l’attività fisica. Da questo modello di dieta scaturisce la piramide alimentare italiana, che elaborata dall’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, indica i consumi alimentari giornalieri consigliati. Vengono date indicazioni sulle quantità di cibo da consumare ogni giorno secondo il criterio della quantità benessere QB (porzioni di alimenti in grammi). Le QB di cibo e di movimento, se opportunamente adattate alle esigenze del singolo individuo, consentono di orientare lo stile di vita verso un equilibrio tra consumo alimentare e spesa energetica. Se si “mangia per vivere” si è sulla strada giusta per il reale benessere del nostro organismo.

Schonberg e la dodecafonia

Uno dei protagonisti più importanti di questo rinnovamento musicale è proprio Arnold Schonberg.
Al sistema tonale, su cui è costruita gran parte della musica colta dal 500 in poi, egli costituisce una nuova organizzazione del discorso sonoro in cui nessun suono è più importante di altri, in cui non esistono più le funzioni di riposo e di movimento, di consonanza e di dissonanza tipici del linguaggio tonale: nasce in questo modo l'atonalità.
Successivamente l'instancabile ricerca di Schonberg conduce all'eborazione di un nuovo sistema compositivo, la dodecafonia, basato sul concetto di serie: una sorta di tema costituito da dodici suoni della scala somatica.

giovedì 23 maggio 2013

Modulo 2


Tramite questa sezione è possibile accedere alle schede di preparazione agli esami ECDLper 
il Modulo 2 - Uso del computer e gestione dei file aggiornate al Syllabus 5.0.Esercitarsi 
con le simulazioni di InformaQuiz è gratis e non vi sono limiti di tempo né di utilizzo. 
E' possibile esercitarsi su una simulazione d'esame completa o per singola domanda.
La simulazione completa prevede lo svolgimento di 36 schede con quiz a risposta secca, 
risposta multipla, associazione, trascinamento e simulazione dinamica d'ambiente.Scegli il 
tipo di esercitazione:
casuale: Le 36 schede vengono prelevate, in maniera casuale, dal database di InformaQuiz
personalizzata: Seleziona le domande su cui vuoi esercitarti e crea il tuo corso ecdl 
personalizzato!











Claude Debussy:
nato nel 1862 a Saint Germaine-en-Laye, Debussy compie gli studi musicali al Conservatorio di Parigi. Ed è proprio per un poema di Mallarmè che Debussy scrive uno dei suoi lavori più celebri:il preludio al promeriggio di un fauno(1894), cui seguono altre musiche ispirate alle poesie di Baudelaire e Varlaine. Si devono ricordare anche le influenze esercitate dalla musica indonesiana, ascoltata in occasione dell'esposizione di Parigi nel 1889, dall'orchestrazione Wagnere dalla drammaticità delle opere di Musorgskij. L'espressione di questo stile sono l'opera teatrale Pelléas et Mélisande(1902) e gli schizzi sinfonici La mer e Images. Debussyscrive una serie di indiscussi capolavori che anticipano molti aspetti della musica del Novecento. Anche gli ultimi anni della sua vita sono particolarmente attivi e fecondi per il musicista sino alla morte che avviene a Parigi nel 1918.

Unità 33 protagonista













Béla Bartòk:
nato nel 1881 in una cittadella Ungherese, si applica ben presto allo studio del pianoforte, diventando un affermato concertista.A partire dal 1900, intaprende un importante ricerca sul folklore musicale ungherese insieme all'amico musicista Zoltàn Kodàly: ciò conduce alla pubblicazione di libri fondamentali per l'etnomusicologia. Decisiva è anche l'influenza che tale ricerca esercita sulla sua attività di compositore e che lo porta a rielaborare nelle sue musiche tratti tipici della musica popolare. Nel 1940 Bélà Bartòk è però costretto a emigrare negli Stati Uniti, dove muore di leucemia a New York nel 1945. Tra le sue opere più importanti ricordiamo:
-IL CASTELLO DEL PRINCIPE BARBABLU'
-I DUE CONCERTI PER PIANOFORTE
-I QUARTETTI PER ARCHI.


giovedì 16 maggio 2013

La Netiquette


La Netiquette   neologismo sincratico che unisce il vocabolo inglese network e quello di 
lingua francese étiquette (buona educazione), è un insieme di regole che disciplinano il 
comportamento di un utente di Internet nel rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse 
quali news group, mailing list, forum, blog, reti sociali o email in genere.
Il rispetto della netiquette non è imposto da alcuna legge. Sotto un aspetto giuridico, la 
netiquette è spesso richiamata nei contratti di fornitura di servizi di accesso da parte 
dei provider.
Il mancato rispetto della netiquette comporta una generale disapprovazione da parte degli 
altri utenti della Rete, solitamente seguita da un isolamento del soggetto "maleducato" e 
talvolta dalla richiesta di sospensione di alcuni servizi utilizzati per compiere atti 
contrari a essa. In casi di gravi e recidive violazioni l'utente trasgressore è punibile 
col ban.
Sono comportamenti contrari alla netiquette, e talvolta sanzionati dagli abuse desk: 
inviare spam, effettuare mailbombing e l'eccessivocross-posting e/o multiposting sui news 
group di Usenet. Anche l'invio di e-mail senza un oggetto è una cosa poco rispettosa nei 
confronti del destinatario. Molti ricevono per lavoro decine o anche centinaia di e-mail al 
giorno: se tutte non avessero un oggetto sarebbe quasi impossibile definire una priorità 
con la quale leggerle, questo ovviamente con notevole disagio per chi dovesse ricevere i 
messaggi.

martedì 14 maggio 2013

La dodecafonia

Successivamente l'instancabile ricerca di Schoenberg conduce all'elaborazione di un nuovo sistema compositivo, la dodecafonia, basata sul concetto di serie: è una sorta di tema costituito dai dodici suoni della scala cromatica disposti secondo un certo ordine e ciascuno di essi può essere usato una sola volta. La sequenza ottenuta viene poi cambiata seguendo regole rigorose; lo sviluppo della serie può prevedere solo quattro forme: originale, retrograda, inversa e retrograda dell'inversa.
Attraverso questi complessi procdimenti il compositore austriaco rivendica alla musica anche un nuovo ruolo 



La nuova musica unità 33

Nei primi decenni del Novecento i musicisti sperimentano da tempo nuovi modi di far musica: il rifiuto della tradizione, la ricerca di nuove sonorità e di nuove forme espressive diventano le costanti della produzione musicale di questo secolo. Le opere scritte tra il 1900 e il 1920 sono caratterizzate da un linguaggio difficile, che si sottrae volutamente alle aspettative del grande pubblico e che sostituisce alla piacevolezza sonora delle musiche del passato atmosfere angoscianti e violente, ritmi e timbri inconsueti, dissonanze aspre. Dal resto ciò si accorda con il quadro storico e culturale dell'epoca, del quale le nostre musiche riflettono problematiche e contraddizioni: all'inizio del secolo con la minaccia della guerra e l'esplodere di forti tensioni sociali ed economiche, è infatti un periodo di profonda crisi, fortemente sentita non solo dai musicisti ma da tutti gli intellettuali e gli artisti dell'epoca.

La Sala Del Concerto unità 33

All'inizio del XX secolo la sala da concerto è uno dei caposaldi della vita musicale delle principali città europee e nordamericane. La presenza di un pubblico numeroso e disposto a pagare il prezzo del biglietto o di un abbonamento consente la diffusione di edifici di notevole bellezza e di ampie dimensioni, in grado di ospitare un vasto pubblico e organici strumentali sempre più numerosi.La cura particolare delle forme, degli arredi e dei materiali di rivestimento contribuisce al miglioramento dell'acustica, obiettivo fondamentale e irrinunciabile nella costruzione dei nuovi edifici. Parallelamente alla diffusione delle sale da concerto, si moltiplicano le istruzioni concertistiche e le orchestre sinfoniche, prestigiosi complessi stabili che effettuano tournées in tutto il mondo. Nasce un nuovo divismo, legato alla figura del direttore d'orchestra, figura più che mai necessaria per governare la complessità che scende nelle partiture.

Protagonisti dell'unità 31

Claudio Monteverdi
  Nasce a Cremona nel 1567, dove studia canto, viola e composizione. A soli quindici anni esordisce come compositore con una raccolta di mottetti a tre voci.
Nel 1587 pubblica il Primo Libro de Madrigali a 5 voci, genere in cui rivela il suo straordinario talento e che lo rende famoso in tutta Europa. Nel 1590 entra al servizio di Vincenzo I duca di Mantova. Al 1607 risale la sua prima opera teatrale, l'Orfeo, accolta così trionfalmente che anche i teatri delle altre città si contendono il privilegio di rappresentarla.
Seguono altre opere e successi, ciò nonostante il servizio a corte è gravoso e mal retribuito.
Così, quando muore improvvisamente il duca, Monteverdi abbandona Mantova e nel 1613 si trasferisce a Venezia dove viene assunto come maestro di musica della Serenissima Repubblica e dove mantiene tale incarico sino alla morte, avvenuta nel 1643.
A Venezia egli si dedica alla musica sacra, pur senza tralasciare il madrigale e il teatro musicale, per il quale scrive Il ritorno di Ulisse in patria e L'invocazione di Poppea.


Gioacchino Rossini
  Quando Rossini, a soli trentasette anni e al culmine del successo, decide di ritirarsi dalle scene e di non comporre più per il pubblico, s'interrompe una delle carriere più folgoranti che la storia del teatro musicale abbia mai conosciuto. D'altra parte l'intero percorso artistico di Rossini risulta del tutto straordinario: nato a Pesaro nel 1792, a dodici anni compone già le sue prime sonate per archi e due anni più tardi la sua prima opera.
Compie gli studi al Liceo musicale di Bologna e nel 1810 mette in scena a Venezia La cambiale di matrimonio, opera buffa che incontra subito un discreto successo e che costituisce il primo di molti altri lavori destinati ai teatri veneziani, tra cui spicca L'italiana in Algeri. Negli anni successivi scrive alcune tra le sue opere più celebri: Il turco in Italia - Il Barbiere di Siviglia e La Cenerentola.
Con questi lavori, caratterizzati da un irresistibile umorismo, Rossini raggiunge nell'opera buffa risultati rimasti poi insuperati.
Contemporaneamente alla produzione comica, avvia importanti lavori anche nel genere serio (Otello - Mosè in Egitto - La donna del Lago) che aumentano di numero con l'avanzare degli anni e che culminano nella composizione del Guglielmo Tell, che avviene a Parigi nel 1868.


Richard Wagner
  Nato a Lipsia nel 1813, Wagner comincia gli studi musicali piuttosto tardi, a diciassette anni. Attratto contemporaneamente dalla poesia e dagli studi filosofici trova nel teatro musicale il terreno a lui più congeniale e nel 1833 scrive il libretto e la musica della sua prima opera.
Nel frattempo ottiene il posto di maestro del coro al teatro di Wurzburg, poi quello di direttore d'orchestra a Magdeburg; durante questi incarichi approfondisce le sue conoscenze musicali e teatrali e nel 1839 scrive la sua prima opera importante: Il Rienzi.
La passione per la storia medievale e le antiche leggende tedesche costituiscono il punto di partenza per la composizione di Tannhauser e Lohengrin, entrambi eroi della mitologia germanica.
A questi anni risale anche la stesura dell'antica saga dei Nibelunghi (di cui scrive l'Oro del Reno) che poi interrompe per dedicarsi alla composizione di Tristano e Isotta, espressione dell'intensa passione amorosa che lo lega alla poetessa Mathilde Wesendonk.
Poi a causa della salute malferma trascorre alcuni inverni a Venezia, dove e scrive la sua ultima opera, Parsifal e dove muore nel 1883.

martedì 7 maggio 2013

I protagonisti dell'unità 31


GIUSEPPE VERDI

Nato a Le Roncole, vicino a Busseto (Parma), il 10 ottobre 1813 da un oste e da una filatrice, Giuseppe Verdi manifestò precocemente il suo talento musicale, come testimonia la scritta posta sulla sua spinetta dal cembalaro Cavalletti, che nel 1821 la riparò gratuitamente "vedendo la buona disposizione che ha il giovinetto Giuseppe Verdi d'imparare a suonare questo istrumento"; la sua formazione culturale ed umanistica avvenne soprattutto attraverso la frequentazione della ricca Biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, tuttora in loco.
I principi della composizione musicale e della pratica strumentale gli vennero da Ferdinando Provesi, maestro dei locali Filarmonici; ma fu a Milano che avvenne la formazione della sua personalità. 
Non ammesso a quel Conservatorio (per aver superato i limiti d'età), per la durata di un triennio si perfezionò nella tecnica contrappuntistica con Vincenzo Lavigna, già "maestro al cembalo" del Teatro alla Scala, mentre la frequentazione dei teatri milanesi gli permise una conoscenza diretta del repertorio operistico contemporaneo. 
L'ambiente milanese, influenzato dalla dominazione austriaca, gli fece anche conoscere il repertorio dei classici viennesi, soprattutto quello del quartetto d'archi. I rapporti con l'aristocrazia milanese e i contatti con l'ambiente teatrale decisero anche sul futuro destino del giovane compositore: dedicarsi non alla musica sacra come maestro di cappella, o alla musica strumentale, bensì in modo quasi esclusivo al teatro in musica.
 La prima sua opera, nata come Rocester (1837), frutto di lunga elaborazione, e poi trasformata in Oberto, conte di San Bonifacio, venne rappresentata alla Scala il 17 novembre 1839, con esito tutto sommato soddisfacente.

martedì 30 aprile 2013

Vari tipi di videoclip

Esistono vari tipi di videoclip:
Video storie: I video più frequenti sono quelli narrativi, cioè che raccontano una storia, non necessariamente quella esposta dal testo della canzone. Nella maggioranza dei casi, in questi videoclip è coinvolto il cantante(o il gruppo), a volte come attore della vicenda narrata, altre volte come moderno cantastorie che commenta da"esterno" le immagini; più raramente il cantante non appare affatto lasciando spazio ad attori professionisti.
Michael Jackson:









Video concerti: Altro caso molto frequente è quello di video che ci mostrano il cantante in concerto o in sala di registrazione: la situazione illustrata apparentemente è realistica, ma anche qui si tratta di abili ricostruzioni e montaggi, tesi a presentarci il protagonista sempre eccezionale e sicuro di sé.
Tina Turner: 












Lo Swing

Il jazz trasmette vitalità ed energia soprattutto grazie al suo particolare andamento ritmico:lo swing. Non vi è musicista che non ritenga lo swing un elemento fondamentale e l'abilità nello "swingare" una dote irrinunciabile per lo strumentista jazz, che si assimila per consuetudine, come la particolare cadenza di una lingua straniera. L'effetto swing è determinato dalla tensione che si genera tra la base ritmica regolare che scandisce le pulsazioni, e la melodia che suona off beat (fuori dal battito).
Chet Baker:








martedì 23 aprile 2013

Il suono del jazz

L'improvvisazione sul giro armonico: Nel jazz moderno il solista costruisce i propri assoli con maggiore libertà abbandonando la melodia iniziale per improvvisare avendo come riferimento il giro armonico.
Dizzy Gillespie:








Il suono e il fraseggio: Ciò che colpisce è il suono diverso sia dalla musica pop, sia dalla musica colta. Esso è in gran parte determinato dalla scelta degli strumenti. Nelle orchestre jazz si ascoltano i fiati e la batteria: strumenti chiassosi fatti per spazi aperti che i musicisti hanno saputo rendere duttili, fino a trasformarli nei protagonisti della loro musica. Ma più degli strumenti in sé è il modo di suonarli che determina il sound jazzistico. A differenza di quanto accade nella musica colta, la produzione del suono tende all'espressività. Ogni musicista mette in mostra una ricerca timbrica tutta particolare per giungere a una personale " voce strumentale ", che diventa il tratto distintivo di ogni solista assieme al fraseggio, cioè al particolare modo di concatenare le frasi durante l'assolo.

Il suono del Jazz

Jazz: Fin dalle origini il jazz si è presentato come un modo del tutto nuovo di far musica, con caratteri propri che sono diventati un vero marchio stilistico ben riconoscibile.
Billie Holiday:








Il Tema: Quando la voce lascia spazio agli strumenti questi si lanciano nei loro assoli e il tema diviene spunto e occasione per proporre l'improvvisazione di vari musicisti. Nella versione pop il tema è l'elemento centrale attorno al quale ruota tutta l'esecuzione, mentre in quella jazzistica viene lasciata ampia libertà ai singoli elementi della band che possono così lanciarsi in continue invenzioni. Infatti nel jazz l'improvvisazione è così importante da costituire il motivo di maggior interesse del brano ed è quindi a essa che va dedicata la maggiore attenzione all'ascolto. In campo jazzistico ha poca importanza l'autore del brano che viene suonato,  mentre i veri protagonisti sono i solisti che si distinguono per una abilità strumentale assolutamente straordinaria.
John Coltrane:











L'improvvisazione: Improvvisare il proprio assolo non vuol dire suonare la prima cosa che passa per la testa: la creatività si deve muovere all'interno di regole ben precise. Bisogna seguire il ritmo dell'accompagnamento, ma è indispensabile anche rispettare l'armonia, infine si deve concordare il momento e la durata del proprio assolo improvvisato con gli altri componenti del gruppo.

mercoledì 27 marzo 2013

Introduzione e coda

Nella sua forma più semplice e ricorrente la canzone alterna strofa e ritornello, ma non faticherete certo a trovare eccezioni. Spesso, oltre alle due parti principali, sono presenti brevi passaggi orchestrali o vocali che assolvono a particolari funzioni strutturali: introdurre, collegare le diverse sezioni, concludere il brano o semplicemente inserire una nota di colore. A volte si usa far precedere la canzone vera e propria da una breve introduzione. Questa può avere un testo, ad esempio il racconto di un antefatto, o presentare una parte strumentale originale, magari derivata da una fase muscolare che l'ascoltatore incontrerà più avanti nel corso dello stesso brano. In ogni caso l'introduzione ha il compito di preparare l'atmosfera della canzone stessa.Per terminare invece una canzone spesso si ricorre all'espediente di ripetere molte volte il ritornello sfumandolo, cioè diminuendo progressivamente l'intensità al momento della registrazione. Più di rado viene realizzata appositamente una nuova fase melodica, detta coda, con funzione conclusiva.
Lucio Dalla:

giovedì 21 marzo 2013

Inciso

A volte la struttura di un brano si complica ulteriormente con l'aggiunta dell'inciso: una sezione, generalmente di otto battute, che ha la funzione di separare la ripetizione di strofe e ritornelli.
 Laura Pausini:









Laura Pausini canta LA SOLITUDINE. Si tratta di un vero e proprio fotoromanzo in musica, ambientato si banchi di scuola. <<Marco se ne è andato..>> la protagonista introduce così la sua infelice solitudine. In realtà nella canzone ci sono 3 momenti espressivi diversi: il racconto della vicenda, la riflessione su come lui ha reagito alla separazione e un breve passaggio, l'inciso, dove la protagonista si rivolge idealmente all'amato. Naturalmente ognuna di queste frasi è accompagnata da un'adeguata " colonna sonora".

Strofa e ritornello

Il più delle volte una canzone si organizza in due parti distinte basate su due motivi di diverso carattere musicale ed espressivo. Una di queste, la strofa, serve all'autore per raccontare la vicenda: la melodia asseconda il testo mantenendo un andamento abbastanza vicino al parlato. Nell'altra, il ritornello, il testo assume carattere lirico, la musica si carica di espressività e il canto si fa più appassionato. Se nella strofa l'autore ricerca la giusta atmosfera, nel ritornello egli svela le sue carte: qui ci deve essere tutto quello che si deve ricordare dell canzone, quindi il testo è facilmente memorizzato e la melodia orecchiabile.
Un altro esempio di canzone in forma di strofa-ritornello è Almeno tu nell'universo. Individuate e riportate nello schema seguente la successione delle strofe e dei ritornelli. Fate attenzione alle sezione nella quale si inserisce l'intervento strumentale: si tratta di una strofa o di un ritornello?
Vasco Rossi: